E' il racconto di come ho buttato a gambe all'aria la mia vita a Parma, in Italia per colpa della mia insoddisfazione cronica, della ricerca del chissà cosa.
Ora ve lo racconto a cose già fatte.
Quando ti sembra che vada tutto a puttane, quando ti rendi conto che sei troppo lontana dalla persona dei tuoi sogni, troppo diversa, quando non ti accorgi di non capire come sei arrivato li e che davi per scontato che bastasse chiedere per avere, quando ti rendi conto che nessuno ti ha ascoltato e che sarebbe stato meglio prenderselo e basta. Quando senti sulle spalle il peso dei cocci dei desideri distrutti sulle tue spalle, ecco a quel punto è tardi. I più navigati direbbero:"Su dai, non fare la donna con dei rimpianti a ventisei anni". Invece è proprio il momento, perchè è proprio adesso, il momento in cui scegli se salvarti o no. Qui si decide se rassegnarti e farti trascinare dalle cose e arrivare chissà dove e degenerare. Nel bene e nel male ma per i più è nel male. Immagino un individuo diventato l'ombra del bambino che "si immaginava". Un individuo che non "si immagina" più, che ha solo bile da vomitare, nel migliore dei casi, nei peggiori neanche quella, solo il nulla. A quel punto forse non ci si chiederà neanche perchè si è li, tanto non ha importanza, non si può tornare indietro. Non si ha avuto il coraggio di farlo prima. Nel film "Nella città incantata" di Miyazaki, la protagonista in un pezzo del film viene inseguita da una specie di essere informe quasi magmatico: l'Essere. Nella mia immaginazione se mi lasciassi trascinare dalle cose senza scegliere diventerei L'Essere.
Ho lavorato per due anni per la Vodafone e parallelamente facevo quello che mi piaceva ma per il 5% del mio tempo. Iniziai a lavorare quaranta ore alla settimana con l'idea di farlo per poco tempo, qualche mese. Invece sono diventati ventiquattro e non so come... Mi stavo trasformando...
Era ossessionante nella mia testa dall'idea di essere attiva, sbagliando o facendo la cosa giusta ma sarebbe stata la mia mossa. Il mio riscatto da due anni di oblio doveva avvenire rimettendomi a studiare per la laurea specialistica. Fregata dalla macchina burocratica ho ripiegato per il classico master per poi piantare tutto in asso e decidere di venire a vivere a Londra.
Sta di fatto che ora sono qui, nella mia cameretta da mezzo metro per uno sputo da 100 pound alla settimana a Londra e temo, a volte, di aver perso la bussola.
Ma visto da qui è relativo, forse non mi serve la bussola.
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